L’unica cura contro la solitudine risiede nel abbraccio, non forse quel fisico dell’amicizia ma quello più intenso e immateriale dello spirito. Ho cercato come svolgere il tema attorno a quel abbraccio invisibile e mi sono ricordata Botticelli Pallade e il centauro e Desiderio da Settignano nel tondo Arconati Visconti, molto diversi degli abbracci di Rodin o Claudel o più intimisti di Manzù. Disegno un abbraccio in cui le figure si toccano in una complicità tutta spirituale. Ora che gli abbracci sono quasi vietati per evitare di diffondere il Covid, cosi lontano della nostra condizione di animale da branco, parlare di abbraccio mi sembra l’unica cosa da fare. Siamo messi alla prova come spezie, e solo la conoscenza ci allontana del falso profeta dell’ignoranza e dell’oscurantismo. Un abbraccio in pieno lockdown.